L’esordio ufficiale della SAV è alle porte, è il nuovo coach Marco Rota a lanciare la stagione: “Vogliamo arrivare a giocarci qualcosa d’importante”

sg) Ormai siamo a nastri di partenza, manca un solo giorno alla prima partita ufficiale della stagione. Appuntamento a domani, sabato, alle 17:00 al Palapenz per i 1/32 di Coppa Svizzera contro il Boncourt.

In vista dell’imminente impegno, la squadra ha scaldato i motori al Memorial Dario Koludrovic, il torneo organizzato dalla SAV per ricordare il talento scomparso nel 2012. Ad imporsi nel triangolare sono stati i DDV Wild Ducks davanti ai gialloverdi e ai Cucciago Bulls. È stata una giornata intensa e ben riuscita, caratterizzata da molto entusiasmo e commozione.

Quella di sabato è stata inoltre l’ultima apparizione di Kovac e compagni prima dell’esordio ufficiale contro il Boncourt, il club che ha beneficiato di una promozione amministrativa in B nonostante il suo cammino in prima lega nazionale dello scorso anno si fosse fermato agli ottavi dei playoff. Se per i giurassiani risulta difficile reperire notizie sui movimenti in entrata e in uscita, la SAV Vacallo ha invece la lista definitiva degli elementi che costituiranno la prima squadra.

Diversi sono i giocatori che già lo scorso anno hanno indossato e onorato la maglia gialloverde: Patrik Kovac (diventato il nuovo capitano), Simone Riva, Mattia Barattolo, Gianandrea Cavadini, Michael Tessaro, Tiago Beltrami, Rinor Krasniqi, Gioele Plebani, Joel Pedro Paca, Samuele Cereghetti e Matteo Colombo. A questi si sono aggiunti i graditi ritorni a casa di Andrea Beretta da Mendrisio, di Aron Solcà da Friborgo (che per infortunio dovrà però stare fermo fino all’anno nuovo) e di Sebastiano Cavadini dallo Swiss Central, nonché della promozione in prima squadra di Marcaurelio Cavadini. Ma ci sono novità anche per il reparto lunghi, a cui sono stati aggiunti diversi centimetri con l’inserimento di Jacopo Prato (classe 1999 di 205cm, in provenienza dalla A.S.D Basket Antoniana Como) e di Gianluca Girolimetto (classe 2004 sempre di 205cm, in arrivo dai Cucciago Bulls).

La squadra avrà inoltre un nuovo staff tecnico, guidato da Marco Rota, a cui abbiamo chiesto quale è stato il primo impatto con la squadra: “Sono tutti bravissimi ragazzi, fantastici, mi sono trovato bene sin dal primo allenamento. Ho trovato una forte identità”. Classe 1972, coach Rota ha iniziato la sua carriera da allenatore a Saronno, tra giovanili e assistente della prima squadra, poi da capo allenatore ha conquistato due promozioni (passando dalla D alla C Gold) con il Varedo, prima delle positive esperienze ad Appiano Gentile e Cermenate. Cosa spinge un allenatore con questo curriculum a varcare il confine e sposare il progetto SAV Vacallo? “Qui ho trovato una società ambiziosa e con un progetto, poi l’essere accolti in una sala con i trofei di campione nazionale e di Coppa Svizzera spinge chiunque ad avere un approccio positivo. Della società non posso che parlare benissimo, logistica perfetta, mi hanno fatto vedere i piani per le trasferte, sono sempre puntuali in ogni situazione. Qualsiasi richiesta è stata esaudita, come quella di avere un preparatore atletico, perché penso sia una figura essenziale nella pallacanestro moderna”.

Probabilmente all’inizio ci vorrà un periodo di assestamento alla nuova realtà, visto che per lui si tratta della prima esperienza nel nostro Paese: “Abbiamo visto un po’ di video degli anni passati e questo penso sarà molto utile. Utilizzeremo poi dei report man mano che il campionato andrà avanti, abbiamo l’idea di fare dei video se non subito per la squadra ma per noi sicuramente. Cercheremo di preparare il più possibile le partite, dando così indicazioni più chiare ai giocatori”.

La squadra quindi, vista anche la giovane età, avrà ampi margini di miglioramento, ma cosa si aspetta l’allenatore da queste prime partite? “L’obiettivo è di amalgamare questa squadra inserendo i lunghi nel gioco, che sicuramente non è una cosa immediata. Mi aspetto che riusciremo a coinvolgerci gli uni con gli altri, a toccare la palla tutti e cinque, avere una distribuzione delle responsabilità, offensive e soprattutto difensive. Noi dobbiamo fare dalla difesa il nostro marchio, perché la nostra intenzione è quella di correre dobbiamo farlo partendo da una difesa solida, quindi stiamo provando a mettere le basi sui giochi in transizione ma che nascono da una difesa convincente”.

Chissà, dunque, dove potrà arrivare questo gruppo e se beneficerà della ventata d’aria fresca entrata dalla finestra della nuova annata. L’asticella rimane alta, o forse altissima, come ha confermato, senza sbilanciarsi, Marco Rota: “Io sono un po’ scaramantico, quindi ti dirò fare bene, creare un gruppo squadra compatto, lavorare tutti assieme, giocare una partita per volta e poi indubbiamente il desiderio di tutti è quello di arrivare fino alla fine. Per cui non ti dirò qual è l’obiettivo finale, però l’idea è arrivare a giocarci qualcosa d’importante”.

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